Scopriamo insieme alcuni pittoreschi borghi del Lazio e i loro piatti tipici
Giu 10 2020

Scopriamo insieme alcuni pittoreschi borghi del Lazio e i loro piatti tipici Pubblicato da Redazione Best Of The Apps


Lago di Turano – ph. Danilo Giagnoli

La nostra mini guida vi porta alla scoperta di alcuni caratteristici borghi del Lazio e dei piatti tipici locali. Se volete fare una gita fuori porta evitando posti affollati, abbiamo la soluzione che fa al caso vostro! 

Le nostre vacanze quest’anno saranno un po’ insolite, ma noi non ci perdiamo d’animo: vogliamo continuare a scoprire le “chicche” del nostro territorio! Con le giuste precauzioni e con la nostra mini guida vogliamo portarvi alla scoperta dei caratteristici borghi del Lazio della dorsale appenninica e dei loro piatti tipici… un tour gastronomico tutto da scoprire e da assaporare!

Cosa ne dite di partire insieme per un weekend lontani dal turismo di massa? Valigie in macchina e mettiamoci in viaggio!

Prima tappa: Leonessa

Decidiamo di partire in mattinata per non perdere momenti preziosi della giornata. Dopo un paio d’ore di macchina, tornanti e scenari suggestivi, arriviamo alla nostra prima tappa del tour: Leonessa. Abbarbicato a 1.000 metri di altitudine, questo piccolo paesino si trova alle pendici del monte Tilia, in provincia di Rieti. La tranquillità del posto e l’aria frizzantina fanno sembrare Leonessa la destinazione ideale per chi è esclusivamente alla ricerca del relax, ma in realtà questo gioiellino nasconde molto altro…

Grazie alla sua ottima posizione, Leonessa è la meta prediletta anche per chi, proprio come noi, è amante di sport e lunghe escursioni.  Per oggi, abbiamo scelto il Cammino di San Benedetto che ci ha portati fino a 1500 metri di altitudine in un percorso di 15 Km a stretto contatto con la natura!

Siamo partiti proprio da Leonessa fino ad arrivare al Monastero di San Giacomo a Poggio Bustone e nel tragitto abbiamo attraversato anche un magnifico bosco di faggi. Possiamo solo dirvi che ne vale decisamente la pena ma mi raccomando… portatevi una bella borraccia d’acqua!

Il tardo pomeriggio decidiamo di fare una passeggiata fra le pittoresche viuzze di Leonessa.

Come è ben risaputo il paesino è stato gravemente colpito dal terremoto del 1703 e del 2016 ma tuttora si possono ammirare i resti della cinta muraria e le due antiche porte di accesso: la Porta Aquilana, risalente al XIII secolo, e la Porta Spoletina del XIV secolo. Non dimenticatevi poi di vedere la chiesa di San Pietro, al cui interno potrete ammirare una copia della Pietà di Michelangelo e la chiesa di San Francesco.

Se siete amanti dei percorsi trekking fra natura e spiritualità dovete assolutamente provare la nostra App Apennines Discovery. Fra i 30 percorsi gps è presente anche quello de “Le vie di San Francesco nella Valle reatina”, che vi guiderà fra questi luoghi e vi fornirà interessanti approfondimenti su cosa vedere e su cosa mangiare in zona. Potete scaricarla cliccando qui!

Ma quale è il prodotto tipico di Leonessa?

Indubbiamente è la famigerata patata di Leonessa, disponibile sia a pasta gialla che a pasta rossa. È sicuramente uno degli alimenti più pregiati non solo della zona ma di tutta la penisola, ma sapete cosa la rende così speciale? La sua buccia particolarmente liscia e il fatto che non assorbe acqua in eccesso durante la cottura! Dovete sapere che sono proprio le particolari condizioni climatiche e le tecniche di coltivazione dei produttori locali che permettono di ottenere un prodotto di questa elevata qualità.

Leonessa vanta una lunga tradizione nella coltivazione della patata tanto da dedicarle ogni ottobre una festa, la Sagra della Patata Leonessana. Un’ottima occasione per gustare la patata in ogni sua forma – “fritta, lessa o rescallata”!  Quest’anno la festa si terrà il 10 e l’11 ottobre e, come da tradizione, si concluderà con la premiazione della patata più grande.

Seconda tappa: lago di Turano

Anche l’indomani la sveglia suona presto: decidiamo di lasciare Leonessa per dirigerci un po’ più al sud. Prendendo la statale a poco meno di un’ora e mezza di strada arriviamo alla seconda tappa del nostro tour: il lago di Turano – il lago artificiale immerso nella Riserva Naturale Monte Navegna e Monte Cervia.

Il suo colore verde smeraldo ci rapisce, ma la vera meraviglia si trova sotto la superficie del lago! Questo specchio d’acqua è una vera oasi di biodiversità, tanto da essere dichiarato dalla Comunità Europea “habitat di prioritaria importanza”!

La flora è costituita da numerosi alberi, in particolare faggi, tra i 1000 e i 1500 metri di altitudine. Numerose sono anche le specie floreali tanto che nei dintorni del lago sono state riconosciute circa 900 specie differenti! La fauna del posto è invece tipica delle catene appenniniche con numerose specie di uccelli… qui avrete la possibilità di ammirare esemplari come il picchio muratore, il picchio verde e rapaci come la poiana e lo sparviero.

Per entrare a pieno contatto con la natura, carichi ancora di energie, abbiamo deciso di intraprendere il percorso che fa parte del cammino mistico di San Benedetto, attraversando il Borgo di Antuni e l’Eremo di San Salvatore lungo boschi e prati dai fiori multicolore.

Dopo questa camminata, indovinate? Abbiamo di nuovo fame!

Cosa mangiare in zona?

Il piatto d’eccellenza sono le Sagne Strasciate, un piatto povero che deriva dalla tradizione contadina. Sapete che la ricetta odierna è identica a quella di un secolo fa? Le massaie del posto preparano la sfoglia impastando farina, acqua e uova, che viene poi strappata in piccoli lembi, conditi con i prelibati funghi porcini raccolti nei boschi della zona. Il risultato è una squisitezza che conquisterà anche i palati più esigenti.

Come per ogni piatto della tradizione che si rispetti anche le Sagne Strasciate hanno una sagra a loro dedicata. La cosiddetta Sagra delle Sagne Strasciate che ha luogo ogni fine luglio da quasi trent’anni ormai! Un momento di gioia in cui la popolazione locale si riunisce per festeggiare gusto e tradizione accompagnando il tutto da un buon bicchiere di vino!

Terza tappa: Vallepietra

Ma la nostra giornata non finisce qui! Subito dopo pranzo ci dirigiamo ancora più a sud, alla scoperta di altri borghi del Lazio e dei piatti tipici locali. Prendiamo la statale e dopo un’ora e mezza di macchina arriviamo alla nostra ultima tappa: Vallepietra!

Si tratta di un piccolo borgo di nemmeno 300 persone, arroccato ad 800 metri di altitudine e circondato dai Monti Simbruini… altro spettacolo della natura!

Qui vi consigliamo vivamente una visita al Santuario della Santissima Trinità, scavato in una parete rocciosa del Monte Autore, a 1300 metri di altezza. La bellezza del Santuario risiede principalmente nello straordinario affresco all’interno della piccola chiesetta che raffigura la Trinità – un antichissimo affresco risalente al XI secolo. Questo connubio tra storia, arte e natura rende il Santuario della Santissima Trinità un luogo di culto assolutamente da visitare.

Quale è il prodotto tipico di Vallepietra?

Vallepietra è famosa per i suoi grossi fagioli bianchi, il piatto tipico non può che essere quindi il fagiolone, detto anche dalla popolazione locale “ciavattone”. Quello che rende unico questo legume è la sua particolare coltivazione: il clima di queste zone unito all’acqua purissima delle sorgenti rende questa tipologia di fagiolo davvero pregiata.

Dovete sapere che la sua coltivazione non prevede l’uso di diserbanti o concimi chimici perché potrebbero altrimenti inquinare le sorgenti. Lo potete trovare cucinato in diverse varianti: in bianco, con olio extravergine e cipolle oppure per i più golosi condito al sugo di salsiccia.


Ora non vi rimane altro che fare le valigie, mettervi in viaggio e andare alla scoperta dei pittoreschi borghi del Lazio e dei loro piatti tipici! Noi vi consigliamo di visitare un altro posticino che ci ha rubato il cuore… se amate la natura e le lunghe passeggiate il Parco dei Mostri dei Bomarzo sarà sicuramente di vostro gradimento, anche Dalì ne rimase colpito – potete scoprire di più nel nostro articolo. 

Se siete amanti dei piccoli borghi, sempre in questa zona potete trovare Castel di Tora, dove mangiare il polentone al baccalà affacciati sul Lago di Turano, e Cantalice, patria delle strangozze.

Prima di partire, non scordate di scaricare l’App Apennines Discovery: vi sarà davvero utile per vivere al meglio questi luoghi e scoprire tutto quel che c’è da sapere sulla Valle Reatina!

Cosa state aspettando? I borghi del Lazio e i loro piatti tipici vi attendono, insieme a natura, sport e tanto divertimento!